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a cura di Sergio Pacillo
1^ edizione: 30/01/2013
la sovranità monetaria è prioritaria

La Sovranità Monetaria è il diritto di uno Stato Sovrano di emettere moneta, senza doversi indebitare con alcuno.

 

Qualcuno ha definito la moneta come una pura unità di conto, ma questa definizione ha generato l’errata convinzione che essa possa essere una semplice “entità immaginaria” di scambio.

 

Piuttosto possiamo dire che, all’interno di uno Stato, le banconote rappresentano quantità valutarie “reali”, provviste di una materialità, effettivamente fabbricate, ed in grado di svolgere funzioni di intermediazione negli scambi, di mezzo di pagamento e di fondo di valore e vanno distinte dalle unità monetarie “ideali o di conto”, che invece non sono fabbricate ma servono solo come misura del valore dei beni e di tutte le specie di valute componenti il sistema monetario.

 

Le banconote si presentano sotto forma di biglietti di diverso taglio, garantiti dall’emittente per scambi con beni o per estinguere il pagamento dei debiti e costituiscono esse stesse un tipo di bene caratterizzato dall’essere facilmente accumulabile, trasportabile e accettato dalla tutti come potenziale credito, tale da poter essere utilizzato in qualsiasi momento.

 

Ciò nonostante, la moneta ha solo un valore convenzionale nel senso che non potrebbe svolgere la sua funzione se non fossimo convinti della sua singolarità di rappresentare potenzialmente un credito e di svolgere la sua funzione in intervalli di tempo e di spazio abbastanza lunghi.

 

 

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Vi siete mai chiesto da dove vengono le banconote che possediamo e di chi sono veramente?

O, perlomeno, quelle che ci sono rimaste!

La maggior parte della gente ritiene che esse siano emesse e garantite dall’Europa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed invece no.

Primo, perché non tutti i paesi europei hanno aderito all’euro.

Secondo, perché la BCE non è un organo esecutico della UE e comunque non dipende da essa.

Possiamo solo dire che, al momento dall’entrata in vigore dell’euro, le banconote in euro, stampate dal poligrafico di Stato su autorizzazione della BCE e scambiate con quelle in lire, erano forse erano ancora le nostre.

Le banconote successive sono state immesse sul mercato dall’Italia, che le ha prese in prestito ad un certo interesse dalle banche “specialiste in titoli di stato, le quali a loro volta le hanno avute in prestito dalla BCE sotto forma di prestito a interesse molto più basso.

Semplificando, la BCE ha il potere di “emettere” danaro dal nulla e di prestarlo alle banche “specialiste in titoli di stato”, che a loro volta indebitano gli Stati e quindi la collettività.

A titolo d’informazione, il Monte dei Paschi di Siena Capital Service è tra questi specialisti in titoli di Stato, ufficialmente riconosciuto dal dipartimento del Tesoro insieme ad un’altra ventina di banche, quasi tutte straniere. [1]

I profitti della BCE vengono ripartiti tra le varie Banche Centrali e quindi una quota, circa il 12,5% dell’80%, va anche alla Banca d’Italia, che non essendo la banca del Governo italiano, ripartisce i suoi utili tra i suoi partecipanti, tra cui figura ancora una volta l’MPS. [2]

Quindi se qualcuno crede che le banconote che ha in tasca siano una sua proprietà esclusiva, o che comunque possano rappresentare un titolo di credito certo, purtroppo si sbaglia.

Noi ne abbiamo solo la proprietà “temporanea", la quale è destinata a durare per il tempo del prestito che ci è stato concesso, se non per un tempo minore, perché lo Stato, dal momento che per averla deve pagare gli interessi alle banche, sotto forma di aumento delle tasse, ne richiede una parte sempre maggiore ai cittadini, incominciando a reclamarne uno spicchio sempre crescente quando essa passa da una tasca all’altra (aumento dell’IVA).

Di conseguenza si riduce la quantità di danaro in circolazione a disposizione della popolazione.

Ne consegue una diminuzione dei consumi e della produzione di beni e servizi, un aumento delle fabbriche che chiudono e dei disoccupati, una diminuzione del PIL ed un aumento del debito pubblico.

E con tanti saluti anche alla crescita economica.

Per questo motivo, se dovessimo ancora tardare a riacquistare la nostra sovranità monetaria, siamo destinati a sprofondare in un’immensa voragine, al cui paragone il baratro in cui siamo rotolati apparirebbe un  banale fossato.

Perciò tutti i partiti candidati a governare l’Italia che, senza rivendicare la sovranità monetaria, stanno promettendo di ridurre le tasse, far aumentare la produzione, incentivare le imprese, lottare la disoccupazione, far crescere il PIL, combattere l’aumento del debito pubblico e promuovere la crescita economica, o non sanno quello che dicono o vi stanno prendendo in giro.

IO AMO L’ITALIA è tra i pochissimi movimenti presenti alle elezioni del 24 e 25 febbraio che reclamano la priorità della sovranità monetaria.

Per questa ragione sono candidato alla Camera dei Deputati in Campania 2.




da Youtube: PERDITA DELLA SOVRANITA MONETARIA

da Youtube:
MARIO MONTI: "L'EURO
E' UN SUCCESSO,
SOPRATTUTTO PER LA GRECIA"


da Youtube:
TREMONTI al TG1 parla di SOVRANITA'
MONETARIA e MONETA PRIVATA


da Youtube:
Nigel Farage: pesanti dichiarazioni contro
l' EUROSISTEMA (sub. ITA)

 

 

Con l’entrata nell’Eurozona, l’Italia ha ceduto la sua Sovranità Monetaria, cioè, sottoponendosi al rigore della Banca Centrale Europea, ha rinunciato a emettere moneta propria.

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