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abolire il contante? cosa da non credere !
a cura di Sergio Pacillo
1^ edizione: 25/01/2013

La moneta svolge tre distinte funzioni:

-     unità di conto,

-     mezzo di pagamento,

-    riserva di valore.

 

Può presentarsi sotto forma metallica, di banconote, di assegni o di unità memorizzate in una carta pre-pagata. Anche i depositi a breve termine presso gli istituti di credito svolgono funzioni di moneta.

 

La moneta che si presenta sotto forma metallica o di banconote è detta “CONTANTE”.

Il contante viene contrapposto al denaro valutario, titolario, o in genere "cartolare", come gli assegni e le cambiali.

La moneta contante ha potere liberatorio immediato; perciò chi paga con essa è liberato dai suoi obblighi di pagamento dal momento del suo rilascio.

Le banconote, data la loro natura cartacea, consentono di perfezionare i pagamenti mediante il semplice atto di consegna della somma dovuta da mani a mani tra le controparti degli scambi ed è stata sempre bene accettata per convenzione come mezzo di scambio.

Per effetto del riconoscimento ufficiale dell'entità emittente della moneta, il contante è immediatamente spendibile e, per ordine e prestigio di chi lo emette, deve essere universalmente accettato nel territorio di riferimento.

Il pagamento per contante è ordinariamente quello più sicuro per chi vende, poiché rende l'immediata disponibilità del valore economico connesso.

Per questo motivo, in molti campi del commercio, il contante è una forma di pagamento decisamente preferita, al punto da consentire l'applicazione di sconti.

O, per lo meno, ciò era vero fino a qualche tempo fa, quando il creditore poteva rifiutarsi di accettare un assegno e richiedere di essere pagato in contanti, ovvero quando nessun creditore poteva opporsi ad un pagamento fatto con banconote o con monete metalliche fino a 50 pezzi.

Purtroppo, ora non più!

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A partire dal 25 giugno 2008, in seguito alle modifiche alla normativa antiriciclaggio, qualsiasi pagamento in contanti non poteva superare i 12.500 € (D.L. n. 112/2008).

Tale limite fu abbassato a 5.000 € a partire dal 31 maggio 2010 (D.L. n. 78/2010).

Con il D.L. n. 38/2011, quest'ultimo limite è stato ulteriormente ridotto alla cifra di 2.500 €, per finire poi a 1.000 € con il D.L. n. 201/2011 (la famosa manovra SALVAITALIA).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal 6/12/2011, perciò, se l’ammontare da pagare è superiore a 999,99 euro, il pagamento deve avvenire con assegno, bonifico o carta di credito, cioè deve passare attraverso le banche o le poste, pagando le dovute commissioni.

La motivazione esposta per questi provvedimenti va ricercata nella necessità di intensificare le misure per prevenire il riciclaggio di denaro “sporco” e contrastare il fenomeno del c.d. “pagamento in nero”, cioè senza emissione di fattura.

Una norma del 2006 legiferata dagli allora ministri Bersani e Visco e poi annullata da Tremonti, aveva previsto il pagamento obbligatorio per vie elettroniche delle parcelle dei professionisti oltre i 100 euro.

Attualmente Bersani vuole ridurre ulteriormente l’uso del contante e su questo punto è ben allineato con Monti.

Ultimamente Report, nella puntata del 15/4/2012, ha addirittura proposto una tassa sul contante, “per mettere un granello di sabbia negli ingranaggi dell’evasione”!  [1]

Invece, secondo me (e non solo secondo me), il contante deve essere libero e lo Stato non dovrebbe sottoporne l’uso a limitazioni, né di 1000, né 2500, né di 1 milione di euro.  [2]

Non mi dilungo a spiegarne le ragioni perché già altri l’hanno fatto meglio di come potrei farlo io.

A tal proposito vi rimando al sito

http://libertyfighter.wordpress.com/tag/limitazione-del-contante/

 vi invito a sottoscrivere la petizione promossa da

http://www.contantelibero.it 

Aggiungo solo qualche interrogativo:

1-  Come si può conciliare la limitazione del contante in Italia con la disposizione europea, secondo la quale  “È consentito entrare nell'Unione europea o lasciare il suo territorio portando con sé denaro in contanti fino a 10.000 euro (o un importo equivalente in altre valute o titoli al portatore) senza dichiarare l'importo” ?  [3]

2-   Come si giustifica la corsa alla limitazione del contante in Italia, con l’emissione della seconda serie di banconote da €5, €10, €20, €50, €100, €200 e €500, denominata “Europa”, che, a partire dal mese di maggio del 2013, sarà introdotta in tutta l’eurozona? [4]

3-   Se il contante è una forma di danaro e se questo è una forma di capitale, come si giustifica la limitazione al contante con l’art. 63 (ex 56) del trattato UE che vieta tutte le restrizioni ai movimenti di capitali e tutte le restrizioni sui pagamenti tra Stati membri nonché tra Stati membri e Paesi terzi?  [5]

A quelli che stanno già malignando che la mia tesi non fa’ altro che favorire gli evasori, vorrei solo far notare che da quando sono state introdotte le misure per limitare l’uso del contante, il numero degli evasori, invece di diminuire, è vistosamente aumentato. [6]

Per arrestare tutto ciò ed impedire che il peggio possa arrivare, bisogna incominciare a far sentire il nostro grido di disapprovazione.

E’ arrivato il momento di mandare a casa questa classe di politici, che, da fedeli vassalli del potere bancario, dopo aver dimostrato incompetenza a fronteggiare la crisi economica per essersi affidati ad un governo tecnico con evidenti smaniose mire politiche, hanno ora pure la faccia tosta di ripresentarsi come nuovi salvatori della Patria.

Mandarli a casa si può, votando il 24 e 25 febbraio

 

IO AMO L’ITALIA

 

da Youtube:
meno contanti shopping in crisi



da Youtube:
Contantelibero - mercato libero

daVimeo: Giulio Tremonti e Stefano Bassi su RAI2 l'Ultima Parola parlano di CONTANTE LIBERO
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