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b. Teresa Manganiello, di Montefusco
a cura di Sergio Pacillo
(1^ stesura: 08/05/2010)
(5^ rivisitazione: 01/11/2010)

Nacque il 1° gennaio 1849 a Montefusco (Avellino) da Romualdo e Rosaria Lepore, genitori onorati e benestanti, che decisero di battezzarla nella Chiesa parrocchiale di S. Giovanni del Vaglio (parrocchia di S. Maria della Piazza). Nel mese di luglio dell’anno successivo, nella chiesa di Sant’Egidio del suo paese natale, ricevette il sacramento della Cresima dal cardinale Domenico Carafa di Traetto, Arcivescovo di Benevento, e dopo alcuni anni ricevette la prima comunione (1).

Di cuore generoso e dalla volontà aperta al bene, verso i vent’anni si presentò dal padre Lodovico Acernese, OFM Capp. del convento di S. Egidio, per esplicitargli l’intenzione d’essere ammessa nel Terz’Ordine Francescano, e così il 15 maggio 1871, divenendo la prima terziaria di Montefusco, emise la professione di fede scegliendo di chiamarsi sorella Luisa (2).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Insieme al padre Ludovico Acernese diede vita al movimento francescano in Irpinia e nel Sannio, con l’unico intento di combattere ogni forma di materialismo, ateismo e sfrenato edonismo e con la sola testimonianza della fede, la preghiera e la penitenza, praticati con l’esempio, la parola e le opere tra i poveri, i sofferenti, gli sventurati, gli orfani e gli emarginati (3).

E non mancarono fatti straordinari,come la guarigione della nipotina del direttore del Terz'Ordine a Lapio, conversioni e ritorni alla chiesa, come quello di un sacerdote di Montefalcione sospeso a divinis da dodici anni “per delitti politici”, che, incoraggiato dal buon esempio dei terziari e in particolare della nostra beata Teresa, si riconciliò col suo Vescovo, tornando a celebrare la Messa  il 4 ottobre 1872 con grande concorso di popolo e consolazione del clero (4).

La sua sete di consacrazione a Dio ispirò il p. Lodovico Acernese a fondare una Congregazione religiosa. Così, nell’anno giubilare 1875 (cosiddetto a “porte chiuse” perché il papa Pio IX non volle far aprire le porte delle quattro basiliche romane, né fare svolgere alcuna cerimonia pubblica) si mise in viaggio per Roma, in compagnia di una distinta famiglia di Benevento, per essere ricevuta in udienza privata da Pio IX. In quell’occasione passò ovviamente per Benevento, entrando per l’ex Porta Somma abbattuta da qualche decennio, e chissà con quale animo dovette osservare i lavori dei giardini pubblici avviati da poco e destinati a diventare luogo di svago. Giunta a Roma affollatissima di pellegrini, il papa, concedendole di indossare l’abito di terziaria francescana, approvò e benedì il progetto di fondare la congregazione delle Immacolatine, ideato dal padre cappuccino Lodovico Acernese (3).

L’anno successivo, in seguito ad un morbo improvviso, nella notte tra il 3 ed il 4 novembre il Signore permise che la sua vita terrena terminasse a soli 27 anni, per averla con sé tra i Santi in Paradiso. Per le sue virtù che l’avevano già fatta proclamare santa da tutto il popolo, il 12 dicembre 1992 si ottenne il decreto di validità giuridica della Congregazione per le cause dei Santi. Conclusa la stampa della  Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatæ, che le suoreImmacolatine presentarono ufficialmente al papa Giovanni Paolo II il 17 giugno 2000, è stata beatificata a Benevento il 22 maggio 2010 (5).

Per il gran numero di prenotazioni, la cerimonia prevista nella basilica Madonna delle Grazie di Benevento, si è tenuta in piazza RIsorgimento.

Teresa, l’Analfabeta Sapiente di Montefusco venne proposta dal papa Giovanni Paolo II come autentico modello per aiutare ad edificare“la civiltà dell’amore” ed a “varcare le soglie dell’anno Duemila sotto il segno della pace” (6).

      
     Riferimenti

 

(1) Di Monda A., op. cit., p. 19-23; Dio e il Prossimo, mensile cit., suppl. al n. 6, dic. 1999, p. 16; Poligrafica di San Giorgio del Sannio, pieghevole delle Suore Franc. Immacolate di Pietradefusi (AV); gli anni della cresima e della prima comunione, a prima vista, sembrerebbero sbagliati!; Tempi Nuovi, periodico cit., giugno 2000, p. 8.

(2) Agostino da Resina, op. cit., p. 20; Di Monda A., op. cit., p. 19-23; Dio e il Prossimo, mensile cit., suppl. al n. 6, dic. 1999, p. 16; Poligrafica di San Giorgio del Sannio,pieghevole delle Suore Franc. Immacolate di Pietradefusi (AV); Tempi Nuovi, periodico cit., n. 5-6, giugno 2000, p. 8.

(3) Agostino da Resina, op. cit., p. 20; Bassignana E., op. cit., p. 7; Di Monda A., op. cit., p. 19-23; Dio e il Prossimo, mensile cit., suppl. al n. 6, dic. 1999, p. 16; Poligrafica di San Giorgio del Sannio, pieghevole delle Suore Franc. Immacolate di Pietradefusi (AV); Tempi Nuovi, periodico cit., n. 5-6, giugno 2000, p. 8.

(4) http://www.suorefrancescaneimmacolatine.it/index_file/suordaniela1.pdf

(5) Agostino da Resina, op. cit., p. 20 (qui si cita il 1° novembre come giorno del trapasso); Di Monda A., op. cit., p. 19-23; Poligrafica di San Giorgio del Sannio, pieghevole delle Suore Franc. Immacolate di Pietradefusi (AV);Tempi Nuovi, periodico cit., giugno 2000, p. 8.

(6) Di Monda A., op. cit., p. 19; Poligrafica di San Giorgio del Sannio, pieghevole delle Suore Franc. Immacolate di Pietradefusi (AV).

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