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a cura di Sergio Pacillo
(1° inserimento:maggio 2008)
(ultima rivisitazione: 22/06/2013)
In senso lato si può definire rifiuto ogni atto con il quale si decide di non accettare o ricevere qualcosa, specialmente se un'offerta, un dono o una proposta, ovvero, se la cosa la si possiede il rifiuto è l'atto di deporla o abbandonarla.
 
In senso concreto costituiscono la massa dei rifiuti tutti gli oggetti o le cose che si buttano via, perché ritenute non più servibili o non più utilizzabili per l'uso al quale sono destinati o per un qualsiasi altro uso.
 
I rifiuti prodotti da una comunità sono detti RSU (rifiuti solidi urbani) e sono di norma raccolti e depositati o in una discarica in un modo non seleziato o in più discariche selezionate per tipologia di rifiuto.
 
Mediamente ogni italiano produce più di 550 Kg annui di rifiuti ed è ovvio che la loro raccolta debba avere un costo sociale.
Sorprende però che in Italia questo costo pro-capite possa oscillare da qualche €uro a diverse decine di €uro alla tonnellata.
 
Ma sorprende ancora di più il divario del costo nel resto d'Europa che arriva fino a 95 €/tonn per gli utenti austriaci.
 
La tecnica di smaltimento è diversificata tra regioni e regioni
 
I rifiuti costituiscono comunque una ricchezza, per l'energia che contengono, per le materie prime che si possono trarre da essi, per il loro ritorno al terreno sotto forma di fertilizzante.
 
Sembrerebbe quindi evidente che il costo della raccolta e dello smaltimento dei RSU dipenda dalla capacità che hanno gli organi preposti di organizzarne il riciclaggio.
 
Per riciclare occorre differenziare.
La differenziazione però si può fare in diversi modi, sia "a monte" sia "a valle".
 
Oggi va molto di moda la raccolta PORTA A PORTA (PAP) ma questa forma di raccolta è la più costosa ed è superata  da altri sistemi moderni come
l'ARROW-BIO la THOR.  
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MONDO ANIMALE
testimonianza di un pappagallo
stralcio d'immagine da www.codisam.wordpress

Nel mese di aprile del 2008 alcuni cittadini di Sant’Arcangelo Trimonte, sotto l’egida della Codisam, s’incatenarono davanti alla Prefettura di Benevento, per protestare contro la nuova discarica regionale che doveva servire a smaltire i rifiuti di Napoli, ormai al collasso. Con questa pacifica e particolarmente significativa protesta essi nutrivano la speranza di bloccarne i lavori o, perlomeno, di limitarne i successivi sversamenti. 

Nel sito della Codisam si possono leggere dettagliatamente i motivi della decisione, mirante a (1):

".... lanciare un preciso segnale: per dire che oggi in Campania i cittadini hanno perso i diritti garantiti dalla Costituzione e sono diventati schiavi. Una schiavitù provocata - contro i principi dello stato di diritto – dal protrarsi per 14 anni delle “procedure di emergenza” che consentono ai commissari straordinari nominati dal Governo di agire in deroga ad ogni legge dello Stato.

Le procedure di emergenza, infatti, se ben utilizzate, sono uno strumento utile e prezioso per risolvere situazioni emergenziali. Ma che cosa significa “ben utilizzate”?

Quello che dice la legge 225/1992 sullo stato di emergenza in caso di calamità naturali: cioè, che con una Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (OPCM) un commissario straordinario può agire “in deroga ad ogni disposizione vigente” ma sempre nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Il che vuol dire:

-        che l’ “emergenza” deve essere limitata nel tempo e sul territorio;

-        che ogni deroga richiede un’esauriente motivazione e deve essere puntuale (in quanto non è possibile derogare genericamente a un settore dell’ordinamento giuridico);

-        che le competenze del commissario devono essere precisamente individuate per evitare che si creino sovrapposizioni tra la struttura commissariale – per sua natura “temporanea” e le strutture delle amministrazioni locali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Invece, queste indicazioni della legge sono state stravolte in Campania dove l’abnorme durata della emergenza (14 anni!) e l’incontenibile quantità di OPCM (alcune emesse addirittura con cadenza settimanale!) hanno determinato un numero talmente imprecisato di “deroghe” e di “deroghe delle deroghe” da determinare oggi in Italia un doppio quadro dell’ordinamento giuridico: un ordinamento giuridico generale, fondato sul principio di legalità, ed un ordinamento giuridico parallelo che è quasi una contraddizione chiamare “giuridico” perché è una sorta di porta aperta alla deregulation più totale.

Infatti, a partire dall’ordinanza 2425 del 1996 - che affidava al commissario straordinario la stesura del piano per la gestione dei rifiuti campani e la realizzazione delle opere necessarie - ai commissari per l’emergenza rifiuti è stato consentito in questi anni di operare in deroga a:

alla normativa sulle espropriazioni e sui vincoli idrogeologici e paesistici;

alla normativa sulla “partecipazione” da parte dei cittadini;

alla normativa sulla localizzazione delle opere pubbliche;

alla normativa in materia di rifiuti e alla normativa tecnica in materia di discariche;

alla normativa in materia di contrattualistica pubblica sia interna sia a livello comunitario;

alla normativa sull’impatto ambientale;

fino alla (ciliegina sulla torta) ordinanza del gennaio 2008 che non specifica più neanche le leggi alle quali il commissario può derogare, ma prevede addirittura una deroga generica.

Penso sia chiaro, a questo punto, perché ci opponiamo alla discarica prevista a Sant’Arcangelo Trimonte: perché il “modo” in cui la decisione è stata presa non tutela affatto i cittadini.

Pertanto, ci libereremo da queste catene solo quando - non dalla struttura commissariale, ma dalla futura amministrazione provinciale – la soluzione prevista sarà rivalutata nell’ossequioso rispetto della normativa vigente: sia italiana che comunitaria.

Ed ecco perché il sostegno che vorrai darci non sarà solo a nostro favore in quanto è SOSTEGNO AL RIPRISTINO DELLA LEGALITA’ IN CAMPANIA". (1)

 

Numerosissime giunsero le dimostrazioni di solidarietà ma a poco esse valsero. (2)

Oggi, chi si avvia verso sant'Arcangelo Trimonte non può fare altro che decidere di allontanarsi al più presto, per non respirare i velenosi miasmi provenienti dalle discariche di contrada Nocecchia. (3)

A pensare che esisteva un impianto di smaltimento a Carini (Palermo,Striscia la Notizia del 27 marzo 2008), provvisto di tutti i requisiti, che  ha dovuto paradossalmente chiudere i battenti in piena emergenza partenopea  per assenza di committenza, sebbene richiesta sin dal 2004, perché "qualcuno",  rifiutandosi di farvi trasportare i rifiuti di Napoli, preferiva trasferirli in Germania. (4)

Fa' ancora più male comunque vedere come oggi, mentre alcuni hanno tentato e  sfacciatamente  tentano   di prendersi i falsi meriti d'aver pulita Napoli, altri, pagando  per una colpa che non hanno, continuano pacificamente a lottare per una terra già abbondantemente martoriata da madre natura. (5)

   

           Riferimenti

 

(1)  http://codisam.wordpress.com/2008/04/16/perche-ci-siamo-incatenati-sotto-il-palazzo-del-governo/

(2) http://www.tvsette.net/sport/20080414/43974_il_codisam_ringrazia_i_tifosi_del_benevento_calcio_

per_il_sostegno_dimostrato_ai_manifestanti__che_da_venerd__sono_incatenati_davanti_

alla_prefettura.html

(3) http://inmitoveritas.blogspot.com/2010/10/santarcangelo-trimontestoria-di-una_31.html#comments

(4)  http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoll.shtml?2008/03/petyx27.wmv

(5)  http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-67a1467c-a1d9-4462-96c7-fd2dee7bd4e8.html


Da Youtube:
Primo Maggio corteo Sant'Arcangelo parla presidente Codisam

da Youtube:
Case pericolanti a Sant'Arcangelo Trimonte
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da Youtube:
Sant'Arcangelo Trimonte parte2

Da Youtube:
Polizia sgombera presidio davanti discarica Sant'Arcangelo Trimonte 21/10/2010