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a cura di Sergio Pacillo
1^ edizione: 02/05/2010
ultima rivisitazione: 08/01/2011
studi sul costo dell'energia nucleare al kWh
Il simbolo dell’uranio è “U”.

Esso si presenta come un metallo bianco-argenteo, tossico e radioattivo, di poco più tenero dell’acciaio e 65% più denso del piombo. Il suo isotopo 235U trova largo impiego come combustibile nei reattori nucleari e nelle armi atomiche.

Tracce di uranio si trovano un po’ dappertutto, nelle rocce, nel suolo e nelle acque.

In 4.510.000.000 anni l'uranio 238 si trasforma in piombo.

L'uranio si estrae da più minerali: l’Uraninite (Pechblenda), la Carnotite l'Autinite, l'Uranofano. L'uranio naturale è composto da una miscela di tre isotopi: 234U, 235U, e 238U; di questi l’238U è il più abbondante (99,3%), mentre il 234U costituisce una percentuale trascurabile del totale.

Dai giacimenti dispersi in tutto il mondo si possono estrarre in totale circa 4,2 milioni di tonnellate di ossido di uranio. Allo stato attuale, la produzione mondiale annua di uranio metallico si aggira intorno alle 41.600 tonnellate.

In Italia è stata scoperta negli anni '50 una piccola miniera di uranio nei pressi di Novazza (a circa 40 km a nord est di Bergamo), da cui si ritiene che si possano ricavare in tutto circa 1300 tonnellate di ossido di uranio. La miniera non è mai stata sfruttata e qualche progetto elaborato negli anni '70 non è andato a buon fine.

Negli ultimi anni la richiesta mondiale di uranio è fortemente aumentata fino a raggiungere il picco di 135 $/lb del 2007.

I minerali di uranio, per esserne conveniente l'estrazione, devono contenere una concentrazione minima di ossido U3O8 compresa tra lo 0,05% ed lo 0,2%.

Per Il processo di concentrazione dell'uranio si fa reagire l'uranio metallico con fluoro ottenendo esafluoruro di uranio (UF6), che sublima in fase gassosa al di sopra di 56,4 °C.

L'uranio si considera "arricchito" quando la frazione di 235U aumenta tra il 3% ed il 5% rispetto al livello naturale.

Una persona può esporsi all'uranio sia per inalazione che per ingestione.

I danni da radiazione sono permanenti.

Le persone che vivono in aree vicine alle miniere o che ne lavorano i minerali possono essere esposte a livelli di radioattività più elevati per via della produzione di polveri sottili e gas radon che vengono trasportati dai venti nelle zone circostanti.
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E’ opinione abbastanza diffusa che il costo dell’energia elettrica proveniente da fonte nucleare sia molto basso rispetto a quello dell’energia proveniente dalle altre fonti.

Le fonti WEB però sono discordanti, come qui di seguito si evince:

 

fonte

Anno

Costo nucleare

 

 

 

US DOE (1)

2005

4,8 – 9,7 c$/kWh

Associazione italiana nucleare (2)

nd

1,6 – 4,7 c€/kWh

Università di Pisa (3)

2006

3 c€/kWh

EIA-DOE (4)

2007

6,3 c€/kWh

Lazard (5)

2008

9,8 -12,6 $/KWh

Clerici REV (6)

2009

6,0 – 7,0 €/KWh

Greenpeace (7)

2009

14 c€/kWh

Marcegaglia (8)

2009

3 c$/kWh

Studi del MIT (9)

2009

8,4 c$/kWh

 

Come si può facilmente osservare, le differenze sono troppo evidenti e non va sottaciuto che non di rado chi sostiene la convenienza economica del nucleare non dice che ci sono costi normalmente sostenuti dai Governi e che questi ultimi si rifanno ovviamente sulle tasse e sulle imposte (10).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non sapendo a chi dare credito tra queste fonti, non mi resta che fare appello alle mie risorse in materia per  tentare di stabilire un intervallo accettabile di valori che possa contenere questo benedetto “costo del nucleare al kWh”.

I costi finali di costruzione, di smantellamento e del combustibile  determinati nelle altre pagine di questo sito,  potrebbero essere  "sostanzialmente" confermati, ma è il caso di azzerarli e partire daccapo.  

Ecco allora elencati i parametri fondamentali che intervengono nel conteggio e gli  intervalli presunti dei loro valori.

1.   POTENZA DELLA CENTRALE:

per semplicità questo valore viene fissato a 1 GW (1.000.000.000 W).

2.   FATTORE DI CARICO DELLA CENTRALE:

compreso tra 0,90 e 0,92 (11).

3.   PERDITE NELLE RETI:

comprese tra il 6% e il 7% (12).

4.   COSTO DI COSTRUZIONE DELLA CENTRALE:

Sulla base delle ragioni già esposte questo valore può essere compreso tra 4 e 5 miliardi di euro (13).

5.   DURATA DI ATTIVITA’ DELLA CENTRALE:

compresa tra 30 e 40 anni.

6.   TEMPO DI COSTRUZIONE DELLA CENTRALE:

compreso tra 7 a 10 anni (14).

7.   RISCHIO FINANZIARIO:

compreso tra il 5% e il 7% annuo del costo di costruzione.

8.   PREMIO ASSICURATIVO:

non conosciuto

9.   COSTO DI SMANTELLAMENTO DELLA CENTRALE (DECOMMISSIONING):

compreso tra 800 milioni e 1.200 milioni di euro (15).

10. QUANTITA’ DI COMBUSTIBILE ANNUO (BARRE DI URANIO ARRICCHITO AL 3 - 3,5 %): compresa tra 30 e 33 tonnellate di uranio arricchito.

11.  PREZZO DEL COMBUSTIBILE “URANIO MINERALE”:

compreso tra 50 e 60 $/libbra (16).

12. CAMBIO DEL DOLLARO:

1,312 €/$ al 4/05/2010 (17).

13. FATTORE MOLTIPLICATORE DEL PREZZO DELL’URANIO DOVUTO ALL’ARRICCHIMENTO: compreso tra 4 e 5.

14. COSTO DELLO SMALTIMENTO DELLE SCORIE:

questo valore può essere fissato con una certa approssimazione tra il 50% ed il 60% del costo del combustibile (18).

15. COSTO DI MANUTENZIONE E GESTIONE DELLA CENTRALE:

incidenza annua tra il 50% e il 60% dell’incidenza annua del costo di costruzione.

Una centrale nucleare ha circa 400 dipendenti.

Questi dati sono stati immessi in un foglio elettronico opportunamente programmato. 

Il risultato ha fornito un costo complessivo dell’energia nucleare compreso  tra 6,76 e 12,12 c€/kWh, ovvero un costo probabile di 9,44 c€ /kWh + 28 %.

Terrò conto di tutti i suggerimenti utili che mi perverranno e, se sarà il caso, rivedrò questo conteggio e pubblicherò ovviamente i nuovi risultati.

Nel frattempo, coloro che avessero delle perplessità circa la scelta degli intervalli dei valori dei singoli parametri o dell’impostazione del foglio, potranno scaricarlo, per modificarlo, immettervi i propri dati, per convincersi meglio dell’una o dell’altra tesi, per cambiare idea o per rimanere con qualche dubbio in più o in meno nell'eventuale stato di perenne incredulità.



(1)  http://www.tazioborges.it/Blog&Post/nucleare_Onufrio_Ronchi.pdf   

(2)  http://www.assonucleare.it/Documenti%20AIN/Bollette%20Greenpeace.pdf

(3)  http://www2.ing.unipi.it/~d0728/GCIR/Costi.pdf (il file non è più disponibile sul sito  dell’unipi.it ma è stato riportato da diversi altri siti, come per esempio quello di paolo venturini http://sistemielettorali.wordpress.com/2009/12/18/nucleare-costo(4) http://qualenergia.it/UserFiles/Files/presentazione%20nucleare_greenpeace_lug08.pdf

(5)http://www.narucmeetings.org/Presentations/2008%20EMP%20Levelized%20Cost%

(6) http://www.slideshare.net/newcler/il-costo-dell-energia-nucleare-clerici-r-e-v

(7) http://www.ecoblog.it/post/9151/bolletta-nucleare-costi-stellari-azione-di-greenpeace

(8) http://www.pressante.com/ambiente-e-salute/1303-nucleare-italiano-tra-miopia-e-

(9) http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare

(10) http://qualenergia.it/UserFiles/Files/nucleare_zabot_qualenergia.pdf

(11) http://www.assonucleare.it/Documenti%20AIN/Documento%202/paragrafo%202.2.htm

Il “fattore di carico” di una centrale o “fattore di utilizzazione” è definito come il rapporto fra l’energia elettrica effettivamente prodotta in un impianto in un anno e l’energia teoricamente producibile dal medesimo impianto nell’ipotesi di funzionamento continuo a piena potenza.

(12) http://it.wikipedia.org/wiki/Trasmissione_di_energia_elettrica

(13) http://www.cittanuove.org/index_052.htm

        http://vitolops.nova100.ilsole24ore.com/2009/10/una-centrale-nucleare-costa- 

(14) http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2010/04/20/nucleare-fulvio-conti-le-

(15) Determinare questo costo è del tutto generico perché, comunque, esso sarà sostenuto dalle generazioni future.

(16) http://www.ilfoglio.it/soloqui/2213

        http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/02/22/nucleare-

(17) http://strumenti.economia.virgilio.it/cambia_valute/index.html?gclid=CJuA7P3rwp4CFU

(18) http://www.saluteme.it/notizie/ambiente/627-i-costi-stratosferici-del-nucleare.html

   http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article9877

Il costo di smaltimento delle scorie non è per niente da sottovalutare e probabilmente i valori presi in considerazione sono sottostimati. In Gran Bretagna per la gestione delle scorie è stato generato un buco nei conti pubblici di 90 miliardi di euro.   Secondo i verdi l’Italia paga oltre 12 miliardi di euro per gestire le scorie radioattive delle centrali nucleari dismesse.


da Youtube:
considerazioni sull'energia nucleare 1/2

da Youtube: Il costo delle centrali nucleari 21-12-2009.mpg

da Youtube:
il costo del nucleare

da Youtube:
il nucleare? una truffa
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